Luigi Spezia
La Repubblica
24 aprile 2008  

Per la prima volta al mondo, un uomo ha una spalla nuova, non meccanica, ma ricevuta da un donatore, che continuerà a funzionare per tutta la vita. L’eccezionale impresa è stata compiuta dall’équipe del professor Sandro Giannini (Istituti Ortopedici Rizzoli, Bologna). L’istituto di cura e ricerca bolognese ha battuto tutti sul tempo nella sostituzione di una delle strutture fondamentali dello scheletro, la spalla. Si tratta di un vero trapianto da cadavere, che consente di ricostruire perfettamente la parte lesionata, cioè la cartilagine aderente all’omero da una parte e alla scapola dall’altra. Se per la spalla è la prima volta, al Rizzoli sono ormai al quarto anno nei trapianti di altre articolazioni, come quelli della caviglia, con ottimi risultati e con un fenomeno di rigetto ridotto. Questi interventi sono però consigliati a persone sotto i 50 anni, mentre per le più anziane, vista la scarsità di donazioni, si preferisce l’impianto della protesi meccanica.  

Martina Malacrida

Caterina Pasolini
La Repubblica
20 marzo 2008  

Nel 2002 Chantal Sebire si ammala di un raro tumore, che le sfigura il viso e le fa perdere vista, gusto e odorato. Negli ultimi anni più volte Chantal chiede ai giudici del tribunale di Digione di poter morire con dignità, ma la sua richiesta è sempre respinta. Una richiesta, quella dell’eutanasia, decisa con i suoi tre figli che l’appoggiano fino in fondo in questo suo desiderio di andarsene. Chantal viene trovata morta nel suo appartamento il 19 marzo 2008. Questa scomparsa riaccende il dibattito in Francia dove diverse alte cariche dello Stato avevano preso posizione al suo fianco. Tra questi anche Bernard Kouchner, creatore di medici senza frontiere e ministro degli esteri francese, che aveva chiesto «un’ eccezione alla legge che le aprisse una porta per andarsene con dignità e con l’amore dei suoi famigliari, perché le si evitasse un suicidio nascosto». In Europa infatti sono solo tre i paesi dove viene riconosciuto il diritto alla «dolce morte»: Olanda, Lussemburgo e Belgio.

Martina Malacrida