Fabien Gruhier
Le Nouvel Observateur
29 ottobre-4 novembre 2009  


L’effetto nocebo è il contrario dell’effetto placebo. L’effetto nocebo, «la bugia che fa male», è osservato e studiato da molto tempo. L’esempio più famoso risale al 1970, con un paziente americano cui diagnosticarono erroneamente un tumore al fegato in stadio terminale. Questo paziente morì effettivamente in breve tempo e accusò i sintomi specifici del tumore al fegato. L’autopsia dimostrò però che, in realtà, vi era solamente una piccola massa tumorale localizzata. Da allora le osservazioni si sono fatte sempre più frequenti. Quale misterioso meccanismo può, a partire da credenze radicate nella nostra corteccia cerebrale, agire sulla nostra fisiologia? Nessuno lo sa. Una sola certezza: l’effetto nocebo funziona anche negli animali.

Enrico Franceschini
La Repubblica
30 ottobre 2009  


Prima ci è stato detto che, per fare figli, non c’è più bisogno dell’uomo. Ora sembra che non serva nemmeno più la donna. L’equipe della dottoressa Renee Rejo Pera della Stanford University è riuscita per la prima volta a creare in laboratorio degli spermatozoi e degli ovuli, entrambi ricavati da cellule staminali. Entro cinque anni, gli studiosi prevedono che sperma e ovociti così prodotti saranno in grado di creare embrioni umani. La notizia, pubblicata sulla autorevole rivista scientifica britannica Nature, ha fatto immediatamente il giro del mondo, accolta con favore e giudicata una svolta importante dalla comunità scientifica, ricevuta con allarme e timori da parte di associazioni religiose. Per il momento, occorre precisare, gli scienziati non hanno alcuna intenzione di «giocare a fare Dio» e concepire neonati sui vetrini di un laboratorio utilizzando cellule geneticamente modificate. L’obiettivo è semplicemente quello di capire come crescono spermatozoi e ovociti, e quindi migliorare le tecniche per curare l’infertilità.