Rivista per le Medical Humanities
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Liceo 1, Lugano | Rivista per le Medical Humanities
Per un approccio etico della malattia e della cura
Lanciata nel 2007 da un gruppo di medici e studiosi attenti alla complessità delle tematiche etiche che nascono e si sviluppano attorno al paziente, la Rivista per le Medical Humanities festeggia con una serata pubblica il 10 giugno a Lugano il suo 30° numero. Le Medical Humanities, o Umanesimo clinico, si focalizzano sui numerosi aspetti dell’etica clinica, interrogandosi sui valori e sulle scelte dei curanti confrontati con i limiti della vita. La rivista, pubblicata dall’Ente Ospedaliero Cantonale (EOC), propone per il suo 30° numero un volume di 112 pagine che esemplifica il lavoro condotto in questi anni, guidato da una visione di Umanesimo clinico il cui obiettivo principale rimane un approccio etico della malattia e della cura.
Nel trentesimo numero è da segnalare, in particolare, l’intervista con il professor Antonio Lanzavecchia, fondatore e direttore del prestigioso Istituto di Ricerca in Biomedicina di Bellinzona. Lanzavecchia si sofferma in particolare sulle vicende biografiche e sulla dinamiche interpersonali che possono favorire la ricerca e condurre al successo scientifico. Il portfolio fotografico presenta un lavoro sull’Alzheimer di Fausto Padovini: una narrazione per immagini che aiuta a capire la vita quotidiana di un malato e di chi se ne prende cura, nell’intimità delle mura domestiche. In occasione della pubblicazione del 30° numero, la Rivista ha invitato per una serata pubblica due specialisti che porteranno sguardi diversi sulla tematica dell’Umanesimo clinico. La senatrice italiana Maria Pia Garavaglia, presidente dell’Istituto per l’Analisi dello Stato Sociale, di Milano, e il professor Bernardino Fantini, storico della medicina e professore onorario all’Università di Ginevra, saranno i due relatori di prestigio della serata prevista mercoledì 10 giugno alle 20h30 nell’Aula Magna del Liceo Lugano 1 di Lugano.
La rivista propone in ogni suo numero due sezioni tematiche: il Dossier, dedicato ogni volta a un argomento di Medical Humanities, e i Materiali Comec, che affrontano questioni di etica clinica, bioetica e politica sanitaria. Sempre presente è pure l’Intervista, per dare l’occasione al lettore di incontrare figure significative appartenenti ai campi più diversi della cultura, sollecitate a dialogare con l’esperienza della malattia e la pratica della cura. Particolare rilievo è dato ai Casi clinici, per dimostrare la molteplicità degli sguardi che possono essere portati sul paziente e sulla sua storia. Da segnalare anche una sezione dedicata alle Buone prassi, riconoscibili e auspicabili nei contesti di cura. Ciascun numero della rivista è poi arricchito da un Portfolio fotografico.
La COMEC è stata istituita nel 2003 dal Consiglio di amministrazione dell’EOC come organo consultivo e di coordinamento per i problemi di etica clinica. Agisce principalmente su tre fronti: esprime pareri e proposte concernenti situazioni cliniche in caso di conflitti di valore; elabora e mette a disposizione raccomandazioni o direttive di carattere etico; promuove la formazione continua in etica clinica del personale ospedaliero.
Nata nel 2000 per iniziativa di medici, imprenditori e studiosi, la Fondazione Sasso Corbaro è stata la prima fondazione svizzera a dedicarsi alla promozione della Medical Humanities e dell’etica clinica. Promuove la formazione, la ricerca, la documentazione, le pubblicazioni e le attività culturali attinenti all’Umanesimo clinico, all’etica e ai diritti umani.
“Uno sguardo diverso sulle Medical Humanities” con la senatrice Mariapia Garavaglia e il professore Bernardino Fantini Mercoledì 10 giugno, alle 20h30 Liceo 1, Aula Magna, Lugano Dalle 19.30 è offerto uno standing dinner ai partecipanti
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