Università della Svizzera Italiana
Via Buffi 13, Lugano, Aula Magna | 8° pomeriggio della Commissione di Etica Clinica dell'EOC (COMEC)
Il maltrattamento degli anziani Capita occasionalmente di essere confrontati con notizie di furti commessi con violenza ai danni di persone anziane. La condanna verso tali atti e verso i loro autori è immediata, chiara, comprensibile. Nella nostra realtà quotidiana, tuttavia, i maltrattamenti e gli abusi verso le persone anziane sono frequenti e per la maggior parte subdoli, non identificabili a una visione superficiale. È un dato di fatto che la problematica del maltrattamento degli anziani sia in crescita, proporzionalmente all'incremento della fascia di popolazione della terza età. In questo ottavo pomeriggio della COMEC cercheremo di illustrarne le caratteristiche principali e alcuni aspetti legati alla nostra realtà, locale e quotidiana, avvalendoci di relatori molto competenti, provenienti da svariate discipline. Programma Moderatori: Alessandro Levorato, Lugano e Rita Monotti, Locarno 13:45 Benvenuto Fabrizio Barazzoni 14:00 Introduzione al tema del maltrattamento nell'anziano Fabiano Meroni, Lugano 14:30 Anziani e maltrattamento, tra perdita di autonomia e tutela giuridica Mario Branda, Bellinzona 15:15 Représentations de la maltraitance envers les personnes âgées et gestion de la problematique dans les institutions romand Delphine Roulet Schwab, Losanna (lingua francese) 16:00 Pausa 16:30 Il maltrattamento dell'anziano in Ticino, incidenza e dinamiche: dai primi passi alle sfide future Lia Wächter, Lugano e Carla Sargenti, Stabio Moderatore: Pierluigi Quadri, Mendrisio e Lugano 17:10 Tavola rotonda Mario Branda, Fabiano Meroni, Delphine Roulet Schwab, Carla Sargenti e Lia Wächter 18:00 Conclusione
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Aula Magna, Ospedale Civico
Via Tesserete 46, Lugano | Percorso etico-cinematografico dell'Ospedale Civico di Lugano
Lunedì 20.00-22.30 Entrata libera IL PROFETA Jacques Audiard Francia/Italia, 2009 «Malik El Djebena ha 19 anni quando viene condannato a sei anni di prigione. Entra con poco o nulla, una banconota ripiegata su se stessa e dei vestiti troppo usurati, che a detta delle guardie non vale la pena di conservare. Quando esce un impero e tre macchine pronte a scortare i suoi primi passi. In mezzo c'è il carcere, la protezione offertagli da un mafioso corso, l'omicidio come rito d'iniziazione, l'ampliarsi delle conoscenze e dei traffici, le incursioni in permesso fuori dal carcere, dove gli affari prendono velocità. Ciò avviene all'interno di una prigione, il cinema lo ha già raccontato altrove meglio che qui, per non parlare di come nasce un padrino. Quello che fa Audiard, nel suo film, è prendere il genere per mostrarsi infedele, instaurare con esso un doppio gioco, come fa Malik con il boss corso, stare apparentemente nelle regole ma prendersi la libertà di raccontare anche molto altro». INTRODUZIONE Fabrizio Comandini, direttore carceri
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