Cinquant’anni fa, due mesi prima dell’allunaggio dell’Apollo 11, usciva da Einaudi
Morire di classe, un libro fotografico che intendeva denunciare le condizioni di vita nei manicomi italiani e che infatti ha segnato un’epoca ed è rimasto nella storia della fotografia sociale. Oltre alle fotografie di Carla Cerati e Gianni Berengo Gardin, il libro comprendeva un’introduzione dei curatori Franco Basaglia e Franca Basaglia Ongaro, e numerose citazioni di autori di epoche e paesi diversi, da Jonathan Swift a Frantz Fanon, da Bertolt Brecht a Primo Levi.
Le fotografie di Carla Cerati proposte in questo numero della rivista appartengono originariamente a quel lavoro. Crediamo che tornare a questa documentazione e a questa testimonianza a cinquant’anni di distanza ci permetta di misurare i cambiamenti intercorsi nell’ambito delle cure psichiatriche, ma sia anche, nello stesso tempo, un modo di interrogarsi sull’eventuale persistenza, dentro e fuori la medicina, di forme più o meno sottili di violenza istituzionalizzata.
Redazione