Alcuni giovani sopravvissuti, protagonisti della resistenza violenta all’occupazione israeliana in Cisgiordania, dieci anni dopo l’inizio della seconda Intifada. Alcuni combattenti delle Brigate dei Martiti di Al Aqsa. Una giovane donna arrestata poco prima che potesse compiere l’attacco suicida.
Alcuni di loro ancora ricercati malgrado le amnistie ufficiali. Tutti comunque incapaci di ritrovare il sonno notturno dopo anni di guerra: martiri viventi tra mito popolare e traumi irrisolti.
Un’occasione rara di scrutare nei visi e scavare negli sguardi dei protagonisti delle notizie che ci raggiungono, spesso orribili, lontane e distorte. Non vi troviamo odio puro e nemmeno giudizio fondamentalista. Piuttosto, rassegnazione e smarrimento. Dolore.
L’altro esce dall’anonimità e lo sentiamo vicino: universalmente umano. Non sono nati cattivi, assassini o terroristi. In questa serie vuole diventare palpabile la rassegnazione stanca alle ingiustizie lente e nascoste che da troppi anni pesano su una minoranza che per questo si radicalizza sempre di più. Disperatamente.
Reto Albertalli