Rivista per le Medical Humanities

Si tratta di uno «spazio espositivo» che arricchisce mediante illustrazioni ogni numero della rivista. Troverete pubblicati in questa sezione solo una fotografia di ciascun autore e il commento alle immagini proposte all'interno del numero. La pubblicazione integrale del portfolio la riserviamo, infatti, ai lettori e agli abbonati della versione cartacea della nostra rivista.

nota di Alberto Nessi

Fotografia di Alberto Flammer



           Nello studio di Alberto Flammer trovo sassi e tronchi levigati dalle acque della Maggia, nidi di rondine e un cranio coperto da una veletta. Sono gli oggetti che il fotografo interroga e interpreta secondo un suo codice, compone e illumina con la luce giusta.
           In questo studio avvengono metamorfosi: il sasso diventa legno, i materiali si compenetrano. Ma niente alchimia, lettori. È solo l’amore di oggetti poveri e essenziali nella civiltà dello spettacolo e dello spreco. Un’esperienza fondata sulla memoria personale, sull’intuizione, su associazioni di idee: una sonda buttata nel proprio mondo interiore con laica religiosità.
           Alberto Flammer non ama ripetersi. Partito come fotografo attento a cogliere il momento fugace, è giunto ora a costruire l’immagine in studio con la perizia ereditata dal padre, fotografo a Besançon negli anni Venti e poi a Locarno: uno di quei geniali artigiani che si facevano le macchine da sé e avevano le unghie nere di acidi.  

tratto da «Fermare il tempo», in Il Ticino e i suoi fotografi, Benteli, 1987

Alberto Nessi

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