Rivista per le Medical Humanities

La sezione intende offrire una panoramica sui territori delle Medical Humanities: congressi, istituzioni, pubblicazioni, film, cronache. Essa ospita, inoltre, le considerazioni di specialisti in merito ad articoli apparsi su altre testate. Questo spazio riproduce i contenuti della versione cartacea della pubblicazione; i contributi non legati alla periodicità del cartaceo si trovano invece nella sezione «Novità» di questo sito.


XXth European Conference on Philosophy of Medicine and Health Care
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House of Sciences, Helsinki, 23-26 August 2006


Il convegno, organizzato dalla European Society for Philosophy of Medicine and Health Care e dalla Finnish Society for Philosophy of Medicine, si è svolto attorno al tema «Medicine, Philosophy and the Humanities». Programma e abstract sono disponibili sul sito www.espmh.cm-uj.krakow.pl.  

4th Annual Meeting of the Association for Medical Humanities
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King's College, London, 4-5 September 2006


Il quarto convegno annuale della Association for Medical Humanities si è tenuto in autunno presso il King’s College di Londra sul tema «Health, illness & Representation». Oltre al programma e agli abstract, un resoconto è disponibile sul sito www.amh.ac.uk (alla voce «Download AMH Autumn Newsletter»).  

Istituzioni
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Il Centro di senologia della Svizzera italiana dell'EOC


Fino a non molti anni fa un politico che volesse vincere una competizione elettorale locale finiva quasi sempre per promettere la costruzione di un ospedale, nuovo se la sua cittadina non l’aveva, rinnovato e raddoppiato se già ce n’era uno. Dicono gli esperti di sociologia che il fenomeno va collegato alle maggiori difficoltà di trasporto dell’epoca e quindi al timore dei cittadini di non poter ricevere le cure necessarie perché lontani appunto da un ospedale.Oggi che il numero delle automobili è raddoppiato rispetto a venti anni fa, gli individui si spostano costantemente sia per lavorare che per divertirsi. Si trova normale spostarsi per le vacanze in paesi lontani diventati facilmente accessibili e al cui sole è possibile riscaldarsi anche in inverno.
Questa premessa è necessaria per comprendere un altro fenomeno, parallelo e collegato, che è quello della mobilità dei pazienti, cioè della determinazione con cui chi è malato si informa, cerca su internet, chiede dati ad associazioni specialistiche per poter decidere con buona approssimazione quale sia il luogo di cura più adatto alla sua situazione. Il malato, e ancora più spesso i suoi famigliari più giovani, si trasforma cioè in «consumatore» di assistenza sanitaria e come tale si comporta. È pronto ad affrontare i sacrifici dello spostamento in nome della qualità della cura, per cui chiede garanzie razionali e dimostrabili e non solo amichevoli rassicurazioni. Tra queste garanzie c’è la cosiddetta «massa critica» cioè il numero di volte in cui un determinato ospedale esegue una certa procedura (una diagnosi radiologica, un intervento chirurgico, una terapia medica particolare). Il Cantone Ticino, dotato di eccellenti strutture sanitarie e di medici formati in Scuole di prim’ordine, soffre della mancanza di questa massa critica. Con i suoi quattro ospedali regionali pubblici appartenenti all’Ente Ospedaliero Cantonale e almeno tre cliniche private di una certa dimensione per all’incirca 330’000 abitanti, si trova quasi ogni giorno a fare esperienza della frammentazione delle competenze medico sanitarie. Emblematico il caso della senologia. Nel 2005 vi sono stati in Ticino circa 240 casi di cancro alla mammella, circa 80 curati nel settore privato, 160 in quello pubblico, con un totale di circa 30 ginecologi impegnati su questo fronte. Otto di essi hanno fatto durante l’anno «solo» due interventi chirurgici per tumore al seno e né il loro livello di competenza senologica né la loro manualità chirurgica hanno certo potuto beneficiare di una pratica clinica così limitata. Per le loro pazienti il rischio maggiore è che non abbiano ricevuto il miglior intervento chirurgico per la loro condizione ma semplicemente quello che quel ginecologo sa fare meglio. Spesso non si tratta di una carenza che riduce la sopravvivenza della paziente, ma di una situazione che comunque poteva essere gestita meglio, per esempio dal punto di vista del risultato estetico e in generale della qualità di vita.
Il Centro di Senologia della Svizzera Italiana è un’iniziativa dell’EOC che si propone di affrontare il problema accettando la sfida che nasce dalla complessità della medicina moderna e dalla accresciuta sensibilità e conoscenza dei pazienti e dei loro famigliari. Avviato nella primavera del 2005, il modello organizzativo del Centro ha già ottenuto una significativa concentrazione delle attività senologiche passando da quattro a due sedi e valorizzando quindi maggiormente le competenze specialistiche che sarebbe assurdo pretendere in ogni sede (ad esempio radioterapia, chirurgia plastica, medicina nucleare).
Dal gennaio 2007 si entrerà nella seconda fase del database comune per tutti i casi di tumore al seno trattati dall’EOC, discussi collegialmente in un’unica riunione settimanale e con una concentrazione dell’esperienza operatoria su un numero limitato di ginecologi dediti alla chirurgia senologica. Già ora il Centro di Senologia della Svizzera italiana fa parte del circuito internazionale SenoNetwork (www.senonetwork.org) e l’obiettivo per il 2008 è la certificazione da parte di EUSOMA (European Society of Mastology), organismo preposto a tale funzione e sostenuto da una raccomandazione del Parlamento Europeo e del movimento d’opinione Europa Donna (www.senonetwork.org/europadonna).

Alberto Costa  

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